«L’isola abitata conferma, nello stile fantastico e grottesco, la composizione di un’azione letteraria di ammonimento premonitore, di esortazione nei confronti del lettore […] . Il cupo contesto governato dall’insensata intenzione di dominare ogni prospettiva della vita umana, di padroneggiare la devastazione del vivere sociale, prevede la sciagura di una coscienza militarizzata, asservita alla divulgazione della dittatura e alla prevaricazione dell’allestimento oppressivo e dispotico, capace di sorvegliare il pensiero e i giudizi interpretativi dell’uomo. Gli autori, con impassibile ironia, rimangono coraggiosi intellettuali, oltre l’esercizio censorio della revisione editoriale sovietica […] Il disegno della resistenza traccia il codice implicito del sottotesto espresso con l’autenticità del sarcasmo, rieducando l’equilibrio instabile e imprevedibile del talento inventivo e la migliore libertà dell’immaginazione.»
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