“Avvincente, emozionante, policromo, lirico, poetico, sensibile, denso, significativo, umano, suggestivo racconto, capace di attraversare con agilità soave e malinconicamente melodiosa i confini, meri e labili, del tempo e dello spazio, della Turchia dei nostri tempi.”
La recensione di Gabriele Ottaviani da leggere cliccando qui
Intervista tradotta da Nicola Verderame qui