Luca Crescenzi racconta L’INCOGNITA sul portale ‘Rai Cultura’

«Nel romanzo, lo scrittore austriaco seziona i sentimenti, le emozioni, le passioni all’interno della coscienza individuale, siamo dentro un grande monologo interiore ma quasi non ce ne accorgiamo. Questo perché Broch prende il sentimento – la sensazione, la passione – dal suo lato genetico, ovvero lo analizza nel momento del suo sorgere e nel momento del suo acquisire significato per l’individuo. Si ha così un continuo trapassare dall’interno all’esterno, dalle percezioni e sensazioni del protagonista ai suoi pensieri. Un po’ quello che Joyce, a un livello stilisticamente più audace, aveva già fatto con l’Ulisse. […] Ne L’incognita, Broch concentra una grande energia narrativa in poche pagine, nelle quali vi è sia la critica nei confronti della tradizione culturale tedesca sia uno sforzo di avvicinamento all’interiorità in linea con alcuni paradigmi degli archetipi junghiani

Intervista a cura di Federica Velonà da ascoltare cliccando qui

‘Rai Cultura’, 6 giugno 2022

 

 

 

 

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