Joyce Carol OATES: “America mia, madre feroce” – la grande autrice parla della raccolta NOTTE AL NEON

“AMERICA MIA, MADRE FEROCE”

Colloquio con l’autrice Usa in odore di Nobel. Che ci racconta come le inquietudini del Paese si specchiano nelle sue storie

di

Raffaella De Santis

Un senso di allerta costante percorrei nove racconti. Si legge col fiato in gola, si affonda e si risale. Su e improvvisamente giù, senza passare per i piani intermedi. La traduzione magistrale di questo delirio linguisticamente molto controllato è di Claudia Durastanti. Montagne russe, per appassionati del genere e non solo. Un momento si è tranquilli e l’attimo dopo si spalanca il baratro. Basta una strada interrotta, la macchina in panne, per ritrovarsi in una villa prigioni era di un uomo che dice di essere tuo marito ma per te è un estraneo. Dov’è la verità? Trasformare il noto in ignoto, il familiare in estraneo, l’intimità in lotta ferina: eccola la maestria di Joyce Carol Oates. […] «I miei scritti vanno letti e riletti, proprio come si potrebbe fare con una poesia. Il lettore è invitato a leggere, pensare, meditare. A volte le storie sono come favole, somigliano alle fiabe esemplari di Italo Calvino». Tutto è permesso al narratore: «Chi scrive può dire qualsiasi cosa».

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la Repubblica, 22 gennaio 2023