L’UOMO SENZA OMBRA recensito su “Barbadillo”

Così Manlio Triggiani: «Libro smagliante, L’uomo senza ombra offre, tutt’oggi, a distanza di anni dalla stesura, un senso di negazione della società borghese e dei suoi valori, di negazione del “politicamente corretto” dell’alta borghesia britannica ma soprattutto di buona parte della contestazione degli intellettuali inglesi di fine anni Cinquanta e inizi anni Sessanta del secolo scorso […] Questo sentire contro il sistema Wilson lo traspone anche nei suoi romanzi che quindi, sebbene ambientati nella Swinging London, non sono espressione di quel clima ma sono espressione della negazione di quel clima. Piuttosto che esaltare la droga e la libertà sessuale, come avveniva in quegli anni, esalta la visione spirituale, esalta l’uso del sesso per fini metafisici (attraverso la magia)»

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