Scrive Laura Lippolis: «La Norvegia in questo romanzo emerge come un luogo in cui l’organizzazione è impeccabile ma le morbosità umane trovano terreno fertile all’interno di un ingranaggio apparentemente dinamico e performante, segno che la variabile relativa alle relazioni umane dipende sempre dall’evoluzione nel contesto familiare e molto meno dal contesto esterno.»
Leggi la recensione cliccando qui