LA FIGURANTE di Pauline Klein recensito su “Mangialibri”

Scrive Damiano de Tullio: «In una società costruita sui baluardi dell’autoaffermazione, della competizione, della caccia spasmodica ad un posto sotto i riflettori, Camille sceglie di dare ascolto al proprio “brusìo interiore”, cercando la frequenza in cui ciascun evento genera illuminanti intime risonanze: pian piano quel “rumore di fondo” diviene linguaggio, specchio segreto in cui scorgere tracce del proprio vero Sé: “… Avevo vissuto nell’illusione di muovermi in direzione di un personaggio che collimava con me. In quella fase ho anche capito che era arrivato il momento di compiere il viaggio nella direzione opposta”. Sorretto da una narrazione dal ritmo avvolgente, da una scrittura in prima persona complessa e ricca di sfumature – pienamente restituita dall’opera di traduzione di Lisa Ginzburg – il romanzo racconta un percorso che non procede per rivelazioni, ma in modo obliquo, per tentativi ed esperienze: una strada di ricerca di autenticità e di accettazione, l’unica forse in grado di restituire all’esistenza il proprio reale significato

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