“Quaderni d’altri tempi”: Sadeq HEDAYAT, il malessere e il mestiere di scrivere

Scrive Gennaro Fucile: «se il mestiere di vivere gli era difficile da maneggiare, padroneggiava con maestria il mestiere di scrivere. Considerato il padre della letteratura iraniana moderna, tuttora non del tutto scevro da censure e anatemi in patria, questo autore così profondamente radicato nella cultura della sua terra e al tempo stesso distante anni luce dall’immagine edulcorata di un Medio Oriente esotico e fiabesco, finalmente inizia a poter essere letto anche in Italia grazie a Carbonio [che] si è avvalso di una studiosa di grande prestigio, profonda conoscitrice della lingua persiana e della letteratura iraniana, Anna Vanzan, per tradurne la lingua direttamente dal persiano.»

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