PANOPTICON recensito su “Crunched”

Così Paolo Perlini: «La scrittura di Jenni Fagan è immediata, potente, scorretta come deve esserlo quella parlata da una quindicenne borderline. […] Una scrittura che disturba e fa riflettere, e alla fine del libro succede come dopo l’esecuzione di certi concerti, quando il direttore d’orchestra abbassa la bacchetta: la musica rimane sospesa nell’aria, si resta in silenzio e poi parte l’applauso».

https://www.crunched.it/leggere/1029-panopticon-jenni-fagan.html

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