Scrive Davide Morganti: “Romanzo potente e satirico, irriverente e fantasioso […] tutto è sussulto, sconquasso, travolgimento, non c’è un attimo di tregua, sembra di essere dentro un vulcano o un tifone, che sia amicizia, demonio, inganno, ricerca; una bizzarria che si scatena forsennata, rivelando il lato umano del male che non è mai sempre e solo male. […] la scrittura di Orlov è un grido di gioia e un grido d’allarme, non teme di esagerare, di dire più di quello che una delle tante scuole moderne contesterebbe (la trama, i personaggi, la struttura, bla bla bla che noia queste lezioni di maestrinume insipido) per meravigliosa esagerazione.”