Scrive Fabrizio D’Esposito: “Fiordo profondo di Ruth Lillegraven (traduzione di Andrea Romanzi), poetessa e scrittrice per bambini, abbina l’antica tradizione sociale e politica del giallo scandinavo con lo psicothriller coniugale, un classico di questi anni. […] Il contesto è quello di un Paese che da storico modello progressista di welfare e integrazione si è riscoperto populista e di destra, con gang di ragazzi migranti che bullizzano i loro coetanei autoctoni e ministri che ragionano con la pancia, in base ai sondaggi e agli umori dei loro elettori.
Un thriller sociologico che scava nel lato più nero della civile Scandinavia.”
Leggi la recensione cliccando qui
il Fatto Quotidiano, rubrica “D.C. (Dopo Christie)” del 9 gennaio 2021