Come da sua cifra stilistica, Wilson si diverte a mescolare i generi, costruendo una storia ove – in una cornice piccante confezionata allo scopo esplicito di solleticare la curiosità dei lettori -, trovano spazio elementi fantastici, filosofici e sottotrame mystery, tra intriganti cacce a manoscritti perduti, antiche sette dedite a rituali erotici e reincarnazioni di libertini settecenteschi. […] Il dio del labirinto è una ulteriore variazione su un tema caro allo scrittore inglese: la possibilità che esperienze di picco (l’estasi dell’orgasmo, nel caso specifico) costituiscano la chiave di accesso ad uno stato di potenziamento della coscienza, in grado di permettere all’essere umano un vero e proprio salto evolutivo; meglio -si direbbe- scrollandosi di dosso ogni residuo intralcio ad una libertà sessuale che, all’epoca della uscita del libro, nei celebrati anni Settanta, veniva tanto declamata quanto mal vista da una larga parte della società, pronta a scandalizzarsi e a intraprendere la via delle corti di giustizia di fronte ai contenuti hardcore di un libro.
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