«C’è un momento, nella storia della letteratura, in cui i grandi visionari smettono di sognare per sopravvivere. È il caso di Ludwig Tieck, l’ultimo dei romantici che non volle morire giovane. E che, invece di spegnersi nella malinconia, inventò un modo di riderne. Il superfluo della vita di Ludwig Tieck (Carbonio 2025, pp. 104, € 15), perla ritrovata e tradotta da Paola Capriolo — è il romanzo di un uomo che ha visto l’infinito e, per dispetto, sceglie la stufa.»
A cura di Carlo Tortarolo
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“Satisfiction”, 21.10.25

