CACCIARE LA PERDITA ATTRAVERSO IL BUSH
Intervista all’autore di Perché i cavalli corrono?, edito da Carbonio
di
Guido Caldiron
Struggente, doloroso, emozionante ma anche dotato di una forza che forse deriva dalla profonda
connessione tra l’uomo e la natura che permea ogni pagina, Perché i cavalli corrono? (Carbonio, pp.
296, euro 19,50, traduzione di Barbara Ronca), ha vinto il Mud Literary Prize 2025 che premia il
miglior romanzo d’esordio di uno scrittore australiano, e segna il debutto di Cameron Stewart, un
autore cresciuto in una fattoria del Nuovo Galles del Sud e che ha vissuto anche a Alice Springs,
Canberra e Cairns.
Il protagonista del romanzo, attraversa il Paese a piedi e alla fine sceglie di fermarsi in una valle dove l’uomo è presente sia nei campi coltivati che nell’allevamento del bestiame. Eppure il suo stato d’animo fa pensare piuttosto ad un ambiente come quello del bush: selvaggio, solitario e privo di segni tangibili della presenza umana…
«Dopo tre anni di cammino in solitudine, in fuga dal suo passato e diretto verso un futuro sconosciuto, Ingvar ha raggiunto un punto di esaurimento fisico, mentale ed esistenziale. Si ferma perché non può andare oltre e si ferma in una valle che gli sembra stranamente familiare. Non se ne rende ancora conto, ma dopo così tanto tempo da solo, forse una qualche forma di connessione umana è ciò di cui ha bisogno.»
Intervista da leggere cliccando qui
il manifesto.C. Stewart.Perché i cavalli corrono.Carbonio Editore
il manifesto, 27 novembre 2025

