Intervista a Daniela Liberti su “ClassiCult” a proposito de LA CHIOCCIOLA SUL PENDIO

Il critico Cristiano Saccoccia sottolinea come sia più arduo del consueto «ricercare un “luogo” specifico per parlare del romanzo La chiocciola sul pendio perché il fantastico è in grado di demolire ogni geografia del reale. […] non è importante per i fratelli Strugackij codificare in rigide istanze l’architettura del loro romanzo, bensì il loro obiettivo è quello di introiettare nel lettore un simbolismo di matrice inedita

La traduttrice Daniela Liberti evidenzia invece il valore profetico permanente della poetica dei due autori:
«Io penso che la fama dei fratelli Strugackij sia dovuta proprio a quel loro modo di raccontare il presente, le sue problematiche, senza dimenticare che ogni giorno in più è già futuro. Un futuro con cui tutti dobbiamo fare i conti, poiché siamo noi stessi a esserne gli artefici, siamo noi stessi che dovremo darlo in eredità ai posteri.»

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