Julia von Lucadou, autrice de LA TUFFATRICE, intervistata su “Nocturno” da Stefano Tevini

“Credo che in molti siano interessati alle distopie perché rispecchiano il loro disagio riguardo a determinati sviluppi della realtà. Potrebbero sentirsi rassicurati dal fatto che qualcun altro vede quello che vedono loro. Quindi, lo vedo come un processo di costruzione di una comprensione e in un certo senso di una comunità. Ma non sarò mai in grado di influenzare il modo in cui un lettore recepisce il mio libro e non voglio nemmeno. Questa è la bellezza dei romanzi, non sono manifesti, sono aperti all’interpretazione. Il lettore è parte integrante del processo.”

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