Scrive Stefano Zampieri: «Il lettore è condotto a porsi continuamente domande sulla natura del potere, sulla condizione umana, sul destino del singolo e della collettività, sull’erosione del tempo, sulla decadenza dei valori, e ciò che appare più chiaramente è che non ci sono risposte da offrire. Gli autori […] mostrano l’esigenza di confrontarsi con una normalità che è inesorabilmente caotica, e di conseguenza l’impossibilità di imporre un ordine razionale alle cose del mondo».
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