LA CITTÀ CONDANNATA recensito su “Quaderni d’altri tempi”

UNA DISCESA NEGLI INFERI DEL SOCIALISMO REALIZZATO

di Luca Giudici

«Una generazione [quella cui appartengono i fratelli Strugackij] costretta a riconoscere il vuoto esistenziale in cui si ritrovava, caratterizzato dalla distanza apertasi tra la realtà e un ideale di vita, per l’unico motivo che il proprio è crollato sotto i colpi della burocrazia, del controllo e del regime. Proprio per questo sarebbe estremamente riduttivo leggere il romanzo unicamente in termini di critica sociale. Per quanto questo tema sia chiaramente la sorgente da cui ha avuto origine il pensiero degli autori, il dato di realtà con cui è stato necessario confrontarsi, è altrettanto vero che le questioni politiche e filosofiche che riguardano il modo in cui un popolo e un governo dovrebbero condividere la gestione della cosa pubblica sono costantemente presenti nella loro opera, indipendentemente dalla forma assunta dal regime esistente […]. L’Esperimento è una metafora del regime, certamente, ma una analoga formulazione si può applicare a tutte le forme di governo che il genere umano ha tentato di applicare nella sua storia.»

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