LA RABBIA DELL’ORSA recensito su “Milano nera”

La Berg Holm riesce a scavare nelle pieghe più intime, in recessi dell’anima che spesso non si ha il coraggio di confessare nemmeno a se stessi, indagando il lato oscuro di ognuno dei protagonisti (ma potrebbe essere chiunque, compreso chi legge) in una sorta di prolungata seduta psicanalitica, che si sposta costantemente da uno all’altro, avendo sempre al centro l’unica vera vittima: la bambina. Tutto quello che di malsano nuota nel profondo dell’animo dei tre viene a galla nel loro modo di rapportarsi, facendo crescere nel lettore, pagina dopo pagina, il dubbio di un inesorabile percorso verso l’orrore, con una sensazione di disagio che la dice lunga sulla capacità di coinvolgimento della Berg Holm…”

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