«…se ci si lascia prendere dal piacere del gioco intellettuale questo giallo atipico ci porta in territori non convenzionali con una scrittura dinamica e coinvolgente che non sente il peso dei suoi 50 anni suonati (la prima edizione del romanzo è del 1969), pervasa da un sottile umorismo venato di fatalismo che il lettore che ama la cultura russa non esiterà a riconoscere.»
Recensione di Marina Belli da leggere cliccando qui