Così Orazio Paggi: «La natura disonesta e corrotta dell’uomo è al centro del romanzo di K. C. Constantine […] . In uno stile hard boiled essenziale, fatto di dialoghi asciutti e diretti, è descritta una realtà economicamente depressa, nella quale il crimine è una scelta alla disoccupazione dilagante e l’appartenenza etnica – bianchi, neri, ebrei, immigrati europei – un’orgogliosa ostentazione d’identità. Nella cittadina di Rocksburg, a ridosso di Pittsburgh, ogni azione umana è determinata, come suggerito dal titolo, dallo “scambio”, un do ut des ambiguo e pericoloso, ma unico espediente per andare avanti e raggiungere, forse, qualche risultato.»