La traduttrice Margherita Carbonaro parla del fulminante e denso romanzo del grande autore austriaco – il viaggio con i suoi significati simbolici, la contrapposizione gioventù/vecchiaia, il ruolo rimarchevole del paesaggio; gli elementi autobiografici.
Nella figura del vecchio scapolo c’era qualcosa di Adalbert Stifter, che definì il personaggio “grandiosamente tetro e, insieme, grandiosamente splendido”.
Intervista a cura di Federica Velonà da ascoltare cliccando qui
‘Rai Cultura’, 31 luglio 2024