Sorveglianza e deflagrazione del sé. Intervista a Julia von Lucadou, autrice de LA TUFFATRICE sul quotidiano “il manifesto”

Scrive Alessandra Pigliaru: “La tuffatrice si colloca tra gli esordi letterari più interessanti degli ultimi mesi, non solo perché a scriverlo è una giovane autrice tedesca che si è servita di elementi distopici misti a una ricerca linguistico-narrativa molto visiva che ben si presterebbe a una trasposizione cinematografica, bensì perché si concentra sulla complessità relazionale e psichica indotta dalla ipertecnologia nella sua intersezione con la sorveglianza.”
 
Julia von Lucadou: “Possiamo considerare la tuffatrice una donna forte, audace nell’affrontare le proprie paure, un simbolo di libertà. Ma possiamo anche vederla come segno del contrario: una persona che si occupa e beneficia di un sistema oppressivo che valorizza l’azzardo, il comportamento ad alto rischio rispetto alla responsabilità. Entrambe le affermazioni sono vere. Ed è molto difficile distinguere il confine in cui una diventa più veritiera dell’altra. Dobbiamo continuare a rivalutare questi confini, interrogarli, proseguire e imparare dalle nostre esperienze passate e non fermarci a risposte facili.”

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