Intervista all’autrice britannica che pubblica La muta per Carbonio
di Guido Caldiron
Una delle protagoniste della fantascienza e del weird racconta un mondo nel quale gli individui cambiano pelle perdendo la memoria di se stessi. «Si è soliti dire che l’amore può durare per sempre o può essere sconfinato, ma per i protagonisti del romanzo ha una scadenza, come “l’involucro” nel quale vivono». «Scrivo sempre di alterità e inconoscibile: altrettanti modi per interrogare il nostro antropocentrismo. E porsi dal punto di vista dell’”altro”: si tratti di funghi, piante o “alieni”.»
«Aliya Whiteley (1974) intreccia con grande maestria generi e stimoli, sguardi e quesiti, costruendo una storia che pesca nel fantastico come nel noir pur evocando con delicatezza temi che sono al centro delle preoccupazioni dei lettori in questa stagione segnata dalla pandemia.»