IL COMMISSARIO ALVISE BELLETTI E IL SENSO DEL MALE
di
Mauro Trotta
«…va in scena, a un altro livello, quello che è il conflitto tra le due concezioni fondamentali del crime, quella che oppone il giallo classico, il whodunit, dove il crimine stravolge l’ordine del mondo e l’investigatore è chiamato a ripristinarlo, e il noir, dove il mondo è dominato dal male, e il detective è impegnato in una guerra che non potrà mai vincere, potendo al massimo scoperchiare e intervenire soltanto su una piccola parte di quel male che è insita nei rapporti sociali e di produzione vigenti.
Del resto la frase che il commissario Belletti rivolge alla sua collaboratrice, non starebbe male in bocca a Sam Spade o a Philip Marlowe: “Bene, ispettrice, serriamo il nodo intorno l collo della povera gente. Per l’élite confidiamo in un intervento dall’alto. È così che va, Chiara; lei è giovane: cominci a farsene una ragione”».