Scrive Matteo Zanini: “Le parole del narratore non sono affidabili, deviate sono le sue visioni, indiscernibili i confini tra sogno e realtà. E tali confini restano incerti anche nella struttura dei vari personaggi che prendono forma nell’avanzare delle pagine: uomini e donne che si trasformano, ombre che si spostano, voci che – ciclicamente – tornano a riempire di echi la memoria presente e i ricordi passati del protagonista, confondendo lui stesso ma, al contempo, anche noi lettori, lasciandoci in balia di una confusione affascinante ammantata di sabbia e oppio.”