Scrive Donato Bevilacqua: “una splendida creazione di un mondo distopico, che però ha molti tratti in comune con la realtà di oggi. Il controllo continuo, la ricerca dell’efficienza e della produttività spinte allo stremo, l’idea di una società in cui tutto sia ordine e disciplina: idea vecchia, superata, antistorica. […] chi prima saltava nel vuoto ora si ritrova immobile a pensare, e chi prima era fermo su se stesso ora avrebbe voglia di tuffarsi nel vuoto più totale per scappare.”
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