«Potente, elegante, intenso, si legge con piacere e d’un fiato, ha una prosa chirurgica e lirica assieme […] genera riflessioni, domande, fa meditare sulla differenza fra punti di vista, sul nostro tempo, sui suoi simboli, sulla complessità della nostra società, delle strutture, delle corazze mentali e delle barriere fisiche che ciascuno di noi erge per proteggere e proteggersi… […] Un’esegesi non retorica degli abusi del potere maschile e del patriarcato, qualcosa di talmente radicato da essere oltre il limite e la soglia della coscienza.»
Recensione di Gabriele Ottaviani da leggere cliccando qui