SPECIAL Auke HULST e “I bambini della Terra selvaggia” su “Mangialibri”

A cura di Lidia Gualdoni

Auke Hulst non scrive semplicemente storie: le costruisce come si costruisce un rifugio con materiali trovati nei boschi nel nord dei Paesi Bassi. Nel suo ultimo romanzo, tra infanzie difficili, paesaggi brulli e legami familiari tesi, l’autobiografia si fonde con la narrativa in un equilibrio sorprendente.

I bambini della Terra selvaggia è un romanzo autobiografico: che cosa ti ha ispirato a trasformare la tua storia personale in un romanzo?
«Per me, scrivere è un modo per riflettere. Mi piace chiamarlo “pensare con le mani”. Sulla carta, si possono esplorare temi e domande in modo più approfondito, perché si può costruire un pensiero sopra l’altro, mentre i pensieri non scritti tendono semplicemente a disperdersi nel nulla. Avevo molto su cui riflettere: come questo periodo ha plasmato me e i miei fratelli, che cosa ci ha dato e che cosa ci è costato, come affrontare il mondo quando non si hanno gli strumenti necessari? Inoltre, volevo avere una testimonianza di quel periodo. Un segno che fosse effettivamente accaduto. E forse, in un certo senso, erigere un monumento per quei giorni e per quei bambini.»

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Mangialibri, 30 maggio 2025