Recensione e intervista di Giovanni Giusti.
«È una discesa all’inferno, un tuffo vero e proprio, vissuta in prima persona e in diretta, davanti ai nostri occhi e a quelli molto più attenti di una miriade di onnipresenti telecamere. […] La tuffatrice aggiorna i canoni della visione negativa del futuro, tipica del romanzo distopico, ce lo avvicina questo futuro in un certo senso, ci mostra realizzate situazioni che oggi riusciamo parzialmente a intuire.»
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