Tradurre un classico in un mondo che si evolve allontanandosi dall’epoca in cui esso è stato concepito, eppure restandovi fedele, è la sfida più entusiasmante per un traduttore. Lo è in modo particolare se si affronta un testo come quello di Marie Grubbe, ambientato nel 1600 ma scritto alla fine del 1800.
Il traduttore deve, da una parte, rendere, valorizzandolo, il ricercato lavoro sul lessico danese del XVII secolo compiuto da Jacobsen, dall’altra, far risultare fruibile e immediato tale lessico al lettore italiano contemporaneo.
Se il lettore italiano ha un’idea esaustiva di canoni letterari di numerose lingue straniere – si pensi solo al russo e al tedesco -, ancora molto c’è da fare perché familiarizzi con un canone delle letterature del Nord Europa. La traduzione di Marie Grubbe in una collana dedicata come “Origine” colma una lacuna e schiude una strada.
Sono tante e cruciali le questioni emerse nel dialogo tra il germanista Bruno Berni e la giornalista culturale Erika Zini.
Un’intervista imperdibile da ascoltare qui:
http://www.erikazini.com/2019/09/25/marie-grubbe-torna-in-libreria-il-classico-di-jacobsen-grazie-alla-traduzione-di-bruno-berni/
(puntata di mercoledì 25/09/19)