Daniel Merton Wegner (1948-2013), nato in Canada, ha insegnato alla Trinity University in Texas, poi all’Università della Virginia e successivamente a Harvard. Noto per i suoi saggi nel campo della psicologia sociale, è stato autore di importanti studi sulla memoria transattiva, i processi ironici e la causazione mentale apparente. Ha ricevuto numerosi premi per il suo lavoro (tra questi, il Distinguished Scientific Contribution Award della American Psychological Association e il William James Fellow Award). Dopo la morte prematura nel 2013, la Society for Personality and Social Psychology ha dedicato il Theoretical Innovation Prize alla sua memoria.
L’illusione della volontà cosciente è stato finalista agli Independent Publisher Book Awards (IPPYs) nel 2002.

Fino a che punto ciò che facciamo è frutto della nostra volontà e non di meccanismi inconsci? Siamo davvero padroni delle nostre scelte e delle nostre azioni? Con L’illusione della volontà cosciente, il noto psicologo Daniel Wegner prende parte al secolare dibattito tra determinismo e libero arbitrio. Wegner esamina la questione da svariate angolazioni e, basandosi sia su una ricca letteratura scientifica sia su esperimenti realizzati in prima persona, ci conduce nei seducenti territori dell’ipnosi, della scrittura automatica, dei disturbi della personalità e degli stati di trance, fino ad arrivare a una tesi sconvolgente: la nostra volontà cosciente altro non è che un’illusione. Anche se siamo convinti di essere parte attiva nelle nostre scelte, in verità le nostre azioni sono per lo più causate da processi neurologici automatici. Ma se la nostra consapevolezza presenta così tante zone d’ombra, possiamo davvero ritenerci liberi? Una lettura che ci porta a indagare la parte più recondita di noi stessi e a confrontaci con i più profondi interrogativi sull’esistenza.

«La volontà cosciente può essere effettivamente una straordinaria illusione: l’equivalente di un prestigiatore che fa apparire un elefante dalle pieghe del suo fazzoletto. Perché abbiamo un’impressione così spiccata che sia la nostra volontà a causare le nostre azioni, se in realtà ciò non sta avvenendo? […] Con un po’ di fortuna, scopriremo che gran parte di quell’elefante spunta già dalla tasca del prestigiatore, e così inizieremo a capire come funziona il suo trucco.»