«Considerato il padre della letteratura moderna persiana, censurato in patria, SADEQ HEDAYAT conserva la sua capacità di destabilizzare le coscienze, e fare riflettere su temi scomodi come la morte, le strette maglie delle imposizioni sociali e familiari, la disperazione irrisolta che scaturisce dalla presa di coscienza dell’illusorietà della vita. […] L’Iran mai così lontano ci è vicino nei suoi racconti fatti di gente comune alle prese con le mille difficoltà della vita, i divorzi, le gelosie tra sorelle, le responsabilità, il rifugio in una religiosità di pura apparenza, le mille infelicità che ogni giorno scorticano e sgretolano certezze e speranze.
I vinti, gli sconfitti dalla vita, i solitari pronti a innamorarsi di una statua inanimata sono i protagonisti dei suoi racconti amari e di una bellezza struggente, e stupisce soprattutto la modernità con cui tratteggia questi scenari e queste sensazioni, dando vita a un mondo che si credeva perduto e invece sopravvive sotto la cenere. Da leggere.»
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