Questo libro è la dimostrazione che ci sono davvero delle opere che hanno qualcosa di diverso, di unico, di speciale. […] Finezze che raccontano confusione, ma anche la complessità, di una scrittrice [Patricia Highsmith] vissuta tra l’incomprensione dei suoi affetti e della critica che generalizzava i suoi lavori controversi per l’epoca, in eterna fuga dalla fama e da chi voleva raccontare la sua vita. […] una donna spezzata, invasa dalla continua ossessione di immaginare morti tragiche.
Questo romanzo è un ritratto irreale, eppure è difficile pensare che lo sia. Un vero noir in cui la suspense porta per mano il lettore in una storia che potrebbe essere solo una fantasia.