Così Luca Cangianti a proposito del romanzo di Paolo Scardanelli: “La trama del libro è solo struttura leggera intorno alla quale si aggrappa una prosa densa, intima, a tratti aulica, a tratti colloquiale, spesso tagliente, sempre dolorosa. È un lungo flusso di coscienza che divaga tra filosofia, religione e temi musicali; un guardare agli anni Settanta, dove tutto iniziò, con sofferto distacco, ma senza rancore […] parla di un’esperienza imprescindibile che ci riguarda tutti, la necessità di guardare indietro e ritrovare un senso.”
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