«Un monologo, che diventa un dialogo con la propria coscienza, in cui l’autore riesce a mescolare sacro e profano, dotto e popolare, musica classica e rock, colonna sonora di un viaggio tra Catania e Milano; la Grecia con Koufonissi, Santorini, Atene, Delfi, il Pireo, Corinto. Infine una località della Lettonia per l’adozione di Nadia.
Un avanti e indietro nel tempo, occupando tutto il possibile: spazio e mente, come se fosse una partita di calcio totale.»
Recensione di Paolo Perlini da leggere cliccando qui