LA CREPA IN TUTTE LE COSE
di Claudio Kulesko
«L’ontologia orientata agli oggetti può, pertanto, essere definita un’ontologia “anarchica”, nella quale l’essenza si presenta come un abisso impenetrabile, dotato di facoltà tanto creative quanto distruttive. L’universo stesso diviene una superficie solcata da fremiti e gorgoglii, istanti nei quali gli oggetti si disfano e si riconfigurano, senza che il loro nucleo profondo venga mai sfiorato. […]. Le politiche tratteggiate da Harman rinunciano fino in fondo a ogni pretesa di verità, lasciando che gli oggetti entrino all’interno del discorso politico ‒ con tutto il loro baluginante armamentario di qualità instabili.
Tra gli (iper)oggetti più rilevanti all’interno del dibattito politico contemporaneo, troviamo la crisi ecologica e climatica e i flussi migratori da essa generati. Per Harman, negare tali emergenze significa negare la realtà. […]
Graham Harman si riconferma come uno dei più rilevanti pensatori del ventunesimo secolo, capace di adattare alle esigenze del reale un intero territorio di studi, anno dopo anno ‒ rafforzandone, e persino indebolendone strategicamente, le potenzialità, la portata e gli obiettivi filosofici.
Ontologia Orientata agli Oggetti – Una nuova teoria del tutto rappresenta un passo fondamentale verso la divulgazione di nuovi atteggiamenti pratici ed epistemici nei confronti del mondo (non solo umano), all’instancabile ricerca di un’esistenza e di una conoscenza più piene, capaci di integrare in sé ogni forma di vita, tanto materiale quanto immateriale, tanto organica quanto inorganica.»
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Venerdì 17 settembre 2021