Scrive Mauro Totta: «Libro davvero divertente e allo stesso tempo avvincente, grazie anche a uno stile agile e veloce […]. Non bisogna pensare, però, che si tratti di un testo di puro entertainment. Seppure davvero esilarante in alcuni momenti, il romanzo di Renato de Rosa riflette e spinge a riflettere su diversi argomenti assolutamente non secondari. Si va dal potere nelle università e nei centri di ricerca, alle implicazioni sociali di giochi come il bridge e gli scacchi, dal libero arbitrio a che cos’è e come funziona l’intelligenza artificiale e quella semplicemente umana che sempre più sembra corrispondere a una definizione di un bel po’ di tempo fa: “L’intelligenza è uno strumento e questo strumento è finito in mano agli stupidi”».
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