«Perfetta incarnazione del flâneur baudelairiano, quando non è nel suo appartamento a scrivere per il teatro (esperienza per lui intensissima: quando scrive è un demiurgo, è un dio!) il protagonista vaga per le vie della città che, come afferma Franco Perrelli (traduttore e autore dell’introduzione) è “il palcoscenico elettivo della commedia umana”. Queste passeggiate dunque non sono semplici camminate, bensì sono il pretesto per assorbire la vita e giungere così all’essenza delle cose attraverso acute osservazioni e raffinate riflessioni. Non solo ogni casa può offrire lo spunto per un dramma, ma la vita stessa appare come una patina che spesso cela qualcosa di più profondo, di metafisico.»
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