Così Vieri Peroncini: «L’arrivo delle missive ha il piglio prosodico della favola, messo al servizio del romanzo di formazione: perché è certo che, stante il fatto che la realtà – tutta la realtà – che circonda la protagonista non è assolutamente ciò che appare, la ragazza esce dalla storia (per entrare in un’altra, visto il finale ‘aperto’) completamente modificata ed evoluta.»