Paul Hoover, scrittore, poeta e traduttore, è autore di numerose raccolte di poesie e ha curato l’antologia Postmodern American Poetry. Ha ricevuto diversi premi per le sue opere. Nato a Harrisonburg, Virginia, nel 1946, attualmente vive a Mill Valley, California e insegna Scrittura Creativa alla San Francisco State University. È il curatore della celebre rivista letteraria “New American Writing”.
Quando Jim Holder, appena laureato, si è rifiutato di andare in guerra e ha deciso di fare l’obiettore di coscienza, non aveva idea che anche lui avrebbe vissuto un suo piccolo, personale Vietnam. Assegnato al Metropolitan Hospital di Chicago – 18 piani e 900 letti – dovrà occuparsi della supervisione dei pasti e della lavanderia e, proprio lui che non voleva contatti con la morte, spesso dovrà anche trasportare cadaveri in obitorio. E così inizia la sua folle odissea tra carrozzine e barelle, anestesisti confusi, pazienti lobotomizzati, ingessati, intubati, infermieri suicidi, odore di formaldeide, la sensazione di essere spiati dai feti imbottigliati.
Sullo sfondo l’America hippie delle manifestazioni pacifiste, della fascinazione per i film di Godard, del sesso libero, dei gruppi per la libertà dei morti e l’abolizione delle prigioni, tra smarrimento esistenziale e voglia di evasione, e un indimenticabile cast di personaggi tratteggiato con una comicità scoppiettante.
Il Vietnam visto al contrario, attraverso gli occhi di un obiettore di coscienza.
Gli anni della contestazione, il sesso libero, le amicizie folli, la vita e la morte e il romanticismo estraniante di un’epoca caleidoscopica.