«Buio non usa il fantastico come semplice effetto speciale o come espediente, ma ne fa uno strumento che espande le possibilità espressive e narrative. Un’opera che risucchia in una narrazione del mondo oscura all’inizio ma che traccia la propria mappa pagina dopo pagina, accompagnando il lettore come un cieco che piano piano prende confidenza con l’ambiente […]. Per certi aspetti una rinascita, una riabilitazione della psiche e dello spirito, la riappropriazione di un’intera realtà da parte di chi forse non l’aveva mai del tutto avuta.»
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