LA TRANSITORIETÀ DELLA MUSICA CI PARLA DEL TRAMONTO DI TUTTE LE COSE
di Alberto Biuso
«Ernst Bloch e Theodor Adorno avrebbero praticato una filosofia della musica che in realtà l’ha ridotta a una sociologia. E però anche Sgalambro, come Adorno, ritiene che la musica non debba farsi apologia, difesa, consacrazione dell’esistente. Solo che per Adorno si dà la possibilità di una musica liberata e liberatrice mentre per Sgalambro è la musica in quantotale a stare “dalla parte del mondo”, poiché “lasciata a se stessa” essa ne celebra l’insignificanza e l’assurdo trasformandoli in facile armonia, in musichetta e in grancassa, in un’opera d’arte totale che pervade una miriade di momenti, occasioni, eventi, diventando la colonna sonora della stupidità, dell’obbedienza, della banalità.»
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il manifesto, 19 marzo 2022