MEGLIO NON ESSERE MAI NATI: un’analisi su CULTURIFICIO

Così Federico Musardo: “Esiste una differenza sostanziale tra chi già esiste e chi ancora non esiste. Più che sui primi, a cui si rivolge, i ragionamenti di questo filosofo si concentrano sui secondi. La grande ambiguità, tempestivamente aggirata dall’autore, sta nel sostenere che una vita sia ‘degna di essere vissuta’, perché potrebbe significare sia ‘degna di cominciare’ che ‘degna di continuare’. Per Benatar, non è un male che alcune vite continuino, mentre nessuna vita è degna di cominciare. La sua non è un’apologia del suicidio, né si contraddice quando scrive che, ormai al mondo, per alcuni valga la pena di continuare a esistere (benché la vita delle persone sia molto peggiore di quello che credono – si pensi alla cosiddetta Sindrome di Pollyanna, o Pollyannismo, o all’abusato concetto di resilienza; è quasi impossibile negare che tutte le vite umane contengano molto più dolore di quanto si ammetta normalmente).

https://culturificio.org/e-funesto-a-chi-nasce-il-di-natale/

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