Così Claudio Della Pietà: “veniamo a questo capolavoro, già davanti ai nostri occhi, veniamo a questo romanzo folle, […] dove folle significa letteralmente ‘TUTTO’, un romanzo che è tutto, contiene tutto, dice tutto e io lettore devo essere disposto a tutto, prima di iniziare. […]” Più si conosce Danilov, demone umano, più si conoscono i suoi amici ‘spiriti domestici’, e più si familiarizza con il quotidiano divenire dell’andazzo moscovita, più matura nel lettore il desiderio di avere a disposizione un demone personale, e con lui la piastrina che porta al polso, spostando la quale può decidere se vivere da uomo o da demone, in base alla convenienza del momento. Chissà, ho anche pensato che forse non c’è differenza, forse il nostro demone personale è da sempre in noi, ma soprattutto io oggi non saprei scegliere.
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