Una ‘resa dei conti dell’Uomo con la Vita’, ma di un Uomo che travalica la soggettività autoriale.
Perrelli esorta ad avvicinarsi a La festa del coronamento mettendo tra parentesi l’esperienza soggettiva di August Strindberg che pure c’è ma che è solo un punto di partenza, questo perché il soggetto principale non è Strindberg bensì ‘il soggetto moderno assoluto’, l’uomo del Novecento; la portata è dunque più ampia, più metafisica. Funzionale a rendere l’uomo di Strindberg l’Uomo e non egli stesso è anche lo spiccato sperimentalismo del testo: la trama che si sfalda e si inceppa; la costruzione logica aperta agli innesti dell’inconscio, la forma del romanzo che si de-forma anticipando il flusso di coscienza joyciano.
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‘Rai Cultura’, 6 maggio 2022