Scrive Luca Ruocco: “il Dracula di Ásmundsson, pur essendo profondamente apparentato con quello svedese e con quello di Stoker, possiede una profonda e visibilissima autonomia nella struttura, nella costruzione dei personaggi [e nell’inserimento di personaggi completamente nuovi, alcuni dei quali sembra poter rimandare addirittura a possibili prime stesure stokeriane], nel tono.”
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