Scrive Maria Laura Labriola: “un romanzo dai mille lampi e dalle mille ombre. […] Un’opera che celebra una grande scrittrice, Patricia Highsmith, trasformandola nella protagonista della storia. […] non siamo in uno spazio temporale ben definito, ma costantemente nella mente e nella psiche di Patricia. La protagonista vive in soli piccoli dettagli, insoliti, sottili come la bava di una lumaca, che disturbano come cenere di una sigaretta su un piattino abbandonato su un comodino. Finezze che raccontano confusione ma anche complessità di una donna spezzata, in eterna fuga dalla fama e da chi voleva raccontare la sua vita.”
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[articolo pubblicato anche su “Cronache di Caserta”]