Scrive Vanni Santoni: «la capacità prosastica di Jensen rasenta a volte il sublime, specialmente quando c’è da isolare un momento decisivo in una sola, vivida scena: difficile dimenticare la prima comparsa dei mercenari tedeschi, coi loro costumi colorati e le loro armi minacciose. […] in poco più di duecento pagine ci passa davanti una vita intera, si consuma il destino di una nazione, innumerevoli sono i caduti e il lettore, chiuso il volume, torna al presente costernato, col fiatone e ancora grondante sangue.»
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la Lettura, domenica 7 febbraio 2021