Così lo scrittore Tommaso Pincio:La civetta cieca è un invito a perdersi. […] Personaggi e situazioni si sdoppiano o, per meglio dire, ritornano in forme nuove ma non abbastanza mutate da non essere riconoscibili. […] Forse, più che un classico del surrealismo, questo piccolo gioiello, opera di un Kafka persiano, va collocato in un genere tutto suo, una sorta di buddismo gotico.”